In mattinata scarico
l'applicazione dell'I-Phone per scegliere i nomi e con Greg li guardiamo
tutti, siamo ancora in alto mare per il nome del baby boy, da una parte mi
dispiace perché vorrei già poterlo chiamare con il suo vero
nome anziché con nomi temporanei o soprannomi. Ma purtroppo siamo due
indecisi e tira tardi quindi povero piccolo causa i suoi genitori
gli verrà una gran confusione mentale e una crisi
di identità all'età di sei mesi.
Tutti i nomi che piacciono a me non piacciono a Greg e viceversa,
se già non troviamo accordo sui nomi non oso immaginare come saremo
sulla sua educazione, prevedo tempi duri.
Dopo che mi e' stato bocciato Edward/Edoardo avevamo optato per Oliver, che sta
bene in entrambe le lingue senza problemi di spelling per nonne inglesi e
italiane. Le nonne approvavano il nome, amici anche, esclusa la sorella che lo
accomunava all'olio di oliva e la cugina romana che mi ha aggiornato che il
cane della Clerici si chiama cosi'.
Ma ieri Greg mi ha confessato che non se la
sente di chiamarlo cosi', ma che a lui piacerebbe Beau, pronunciato alla
francese Bo. Io mi sono rifiutata categoricamente. Primo avrei sempre problemi
nello scrivere e fare lo spelling di questo nome le vocali sono
le più difficili da ricordare in inglese come si pronunciano e non mi
ricorderei in che ordine si scrivono (prima la e o la a e viceversa), secondo
ve lo immaginate un bimbo chiamato BOH in Italia, già diventerebbe lo
zimbello della classe, terzo a me più che francese suona tanto
asiatico, quei suoni tipici loro e monosillabici, e visto che qui c'e' ne'
sono già tanti non vorrei che il mio bimbo 100% occidentale venga
confuso per orientale.
Guardando un film ci piaceva il nome Zacchary, con ch o k a seconda di come si
vuole dire, ma e' ancora in stand by. L'altra sera sempre in TV davano
'La fabbrica di cioccolato - Willie Wonka' ed il piccolo protagonista si chiama
Charlie, nome che ha subito appassionato Greg. A me non fa
impazzire perché' mi sembra piu' un diminutivo che un nome, ma vedremo
magari da qui a tre mesi mi piacerà ed il piccolo uscirà come un vero gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta,
pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da
passeggio.
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