Buona pasqua a tutti, specialmente in Italia, perché' qui
effettivamente non e' sentita tanto. Primo non esistono le uova di pasqua con
la sorpresa, puoi trovare solo in qualche negozio rarissime uova Ferrero ad un
prezzo spropositato tipo sopra i 15 dollari. Secondo ci sono ancora in vendita
i pandori e panettoni di Natale come se fossero oro.
Il tipico dolce e' il cross bun una specie di pan brioches con cioccolata o
uvetta con questo forte retrogusto di cannella, li mangi spalmandoli di burro
(perché' sapete che gli inglesi il pane, non quello bello croccante che abbiamo
da noi, ma quello morbido lo mangiano solo ed esclusivamente se imburrato). Li
ho presi in panificio pensando che fossero piu' buoni di quelli venduti
inscatolati al supermercato, ma o il panificio era scadente o non sono di mio
gradimento. Brasiliani ed australiani sono impazziti dicendo che erano
buonissimi.
Non voglio fare l'italiana snob sul cibo, ma i dolci qui non sono un gran che',
sembrano delle meraviglie a prima vista ma quando li assaggi senti solo il
forte sapore di burro, non hanno quel gusto particolare e ricercato della
nostra pasticceria. Ho provato vari posti con delle paste che sembrano da
strapparsi i capelli ma il gusto poi ti delude sempre un po'. Comunque dopo
qualche mese di solo questo ci si fa l'abitudine e tutto sembra buono di nuovo.
Per evitare il magone pasquale e di tutte le festività' passate lontane da
casa ho proposto a Greg di andare via per il week end. Cosi' partiamo
il venerdì' mattina (qui il venerdì' santo non si lavora) e dopo
un'oretta di coda per uscire dalla città' siamo riusciti a raggiungere la
South Coast. Ovviamente non avevamo prenotato nulla, noi siamo sempre un po'
sprovveduti, ma ci siamo detti un buchino lo troveremo.
Siamo scesi fino a Jervis Bay, dove c'e' un bellissimo parco nazionale dove
si può' campeggiare, le spiagge sono bianchissime e il mare cristallino.
Inoltre il tempo e' stato veramente clemente e ci ha permesso di fare il bagno
e non soffrire il freddo durante la notte passata in tenda.
Ebbene si con il pancione me la sono dormita all'agghiaccio, ma eravamo
super attrezzati: materasso gonfiabile queen size, lenzuola, piumino e cuscini
direttamente dal letto di casa. L'unico piccolo inconveniente il materasso deve
avere un piccolo foro, perché' a meta' notte ci siamo svegliati che stava
sgonfiandosi, il mattino sembravamo su un letto ad acqua ovunque io mi muovevo
Greg rimbalzava dall'altra e viceversa e se uno di noi si alzava l'altro sprofondava
a terra bellamente. Comunque il problema della notte successiva non
si e' posto perché' purtroppo era tutto prenotato e non siamo riusciti a
trovare un buchino per fare una notte in più'. Inoltre quella
talpa del padre del nostro piccolino ha portato solo le lenti a contatto dell'occhio destro (doppie)
dimenticando a casa quelle del sinistro, ho provato a prestargli le mie di un
bel po' di diottrie inferiori, ma era mezzo cecato.
Quindi ci siamo goduti la giornata nel parco e nel primo pomeriggio ci siamo
riavviati verso casa passando dalla deliziosa citta' di Berry, tutta negozietti
di arredamento e arte e caffè' e sale da the stile molto europeo e super
curata.
Una peculiarità' di questo parco e' il piccolo villaggio chiamato Wreck
Bay (che tradotto significa baia del relitto, non capisco se ha un secondo
significato negativo) dove sono stati 'spediti' tutti gli aborigeni che
abitavano la zona prima che diventasse parco nazionale. Ci siamo passati
in macchina, ma quei pochi che abbiamo visto per strada ci hanno guardato in
cagnesco e lungo la via di uscita c'erano dei ragazzini che lanciavano pietre.
Come potrete capire il bianco non e' molto ben voluto. Primo perché' li ha
relegati in questo villaggio sacrificando la loro terra, secondo per il
rapporto che esiste tra australiani e aborigeni. Non e' molto positivo e per
quando il governo abbia o non abbia fatto non c'e' il minimo segno di
integrazione.
Loro vivo nella natura e con la natura, non si vogliono adeguare al progresso,
alla medicina occidentale, al nostro modo di vivere. Sono stati devastati
dall'alcool portato dai primi inglesi arrivati qui e tutt'ora vivono ai margini
dalla società' e raramente riescono ad inserirvici in maniera positiva. Ma
questo sarebbe un argomento degno di un proprio post. Appena ho del tempo
vorrei approfondire l'argomento consigliandovi anche alcuni libri e
film al riguardo.
Concludendo siamo rientrati il sabato sera con me alla guida, perché' la talpa non riusciva nemmeno a leggere la targa della macchina in fronte
a noi, per trascorrere la pasqua in città' con nulla di programmato,
perche' la famiglia di Greg e' lontana, tutti gli amici avevano organizzato
week end altrove.
Infatti domenica mattina ho cercato di tenermi occupata lavando tutte le cosine
che ci sono state date da vari amici per il pupottolo e facendo un po' di
ordine in casa, ma ero di pessimo umore, ed anche il tempo uggioso non
prometteva nulla di buono. Quindi mi sono trovata a fregare la cover del
passeggino piangendo di nostalgia. Greg allora mi ha subito mandata a fare una
doccia tirare a lucido e siamo usciti in per pranzo. Ristorante con cuoco
italiano che mi ha rincuorato con un ottimo filetto al pepe verde.
Non me la sono sentita di chiamare la family perche' non mi andava di
scoppiargli a piangere in faccia mentre loro si appropinquavano a fare il
pranzo pasquale. Ho rimandato tutto alla pasquetta dove ho visto in
diretta tutta la mia sacra famiglia.
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