domenica 5 agosto 2012

5 DAYS

Il primo giorno non riuscivo a camminare e muovermi, mi hanno portato la colazione, pranzo e cena. Cambiavano Eddie e me lo mettevano al seno, quando aveva fame. Ma tendenzialmente abbiamo dormito tutti e due fino alla sera, dovevamo riprenderci dai bagordi dei giorni precedenti. Le ostetriche incartavano i pupetti nelle coperte e loro dormivano alla grande, la mia vicina che aveva partorito anche lei la notte prima, nel pomeriggio è tornata a casa. Io mi sentivo uno straccio non avevo nemmeno la forza di andare in bagno (non per niente avevo ancora il catetere). Ci siamo svegliati un pò la sera per le visite e poi abbiamo dormito tutta la notte, la mattina sono stata svegliata dall'ostetrica che mi metteva Eddie al seno, dicono che le mamme imparano subito a riconoscre il proprio pupo che piange, io dormivo alla grande. Altra giornata piuttosto passiva, anche se ho cominciato ad uscire dal letto per andare in bagno e farmi una doccia, chiamato la mia family in skype e altre visite alla sera. Avevo una nuvoa vicina di stanza, anche lei rimasta in ospedale solo 24 ore. La notte Eddie ha cominciato ad avere fame molto spesso ed in modo particolare ad espellera anche tutto quello che mangiava. E così è iniziato il circolo vizioso, ciuccia il latte, fa la cacca, cambia il pannolino e mettimi a nanna, che si ripeteva ogni 2-3 ore.
Tutto è andato tranquillo fino all'arrivo della montata lattea. Non aveveo due seni ben si due meloni, erano duri come il marmo ed Eddie non riusciva ad attaccarsi, io non sapendo che fare ho addormentato il piccolo affamato sotto la mia ascella. Quando è arrivata l'ostetrica per il turno di notte ha risolto la situazione, mi ha schiacciato i seni e così ho potuto allattarlo e da li via. Il latte arrivava a fiotti e con le foglie di capuccio gelate cercavano di ridurre il dolore e il rigonfiamento. Non riuscivo a contenerle in nessun reggiseno.
Finalmente la domenca pomeriggio mamma e bambino si erano ripresi bene e fatto il primo bagnetto (qui sono piuttosto naturalisti, dicono che meno si lavano meglio è), dove per fortuna si è staccato anche il moncone del cordone ombelicale, ci hanno lasciato andare a casa, sulla macchina del nonno polizziotto carcerario che non attraversa la strada se non sulle strice pedonali, ma intenerito dalla nascita del piccolo nipote, lo ha portato senza seggiolino, infrangendo la legge, per i due isolati che ci separavano da casa.

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