domenica 21 giugno 2009

BROOME AND KIMBERLY

Domenica mattina presto parto per Broome, con grande sopresa Nao e Izumi vengono a salutarmi all'areoporto, così non ho la possibilità di essere triste.Arrivata a Broome, l'areoporto dove atterro è il più piccolo che abbia mai visto, c'è solo la pista, scarico bagagli all'esterno e nessun controllo all'uscita.
Baobab, sole e lughe spiagge mi fanno recuperare il calore e l'entusiasmo dell'estate.La cittadina è molto piccola (14.000 abitanti) e piena di aborigeni, il mare è molto bello e si può fare anche un pò di surf. In spiaggia (come è piccolo il mondo) incontro un ragazzo della Valsugana che ha fatto alcuni corsi con me all'università.
Non so come facciano a vivere così isolati in posti così piccoli, la città più vicina è a 3 ore di aereo e circa 2.500 km, finchè si viaggia e si rimane a tempo determinato va benissimo, se ci dovessi vivere penso che soffrirei di solitudine.Relax qualche giorno e poi via per il parco nazionale del Kimberly, dove facciamo campeggio (dormire in sacco a pelo all'aperto e cucinare con il fuoco) e trekking per una settimana, alla scoperta di bellissime cascate, fiumi, sorgenti termali, laghi, panorami e tramonti mozzafiato.Il parco nazionale e territorio aborigeno, ci vogliono permessi particoolari per entrare.
Gli aborigeni vivono in cittadine lontane dalla costa, disperse nel bush, dove c'è il divieto di vendere bevande alcoliche.All'apparenza sembrano poveri e trasandati, con forti problemi di alcolismo, trascorrono le giornate facendo manufatti, quadri e altre cose artigiane, che poi vengono vendute nelle città ai turisti, alcune sono opere bellissime.

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